Edward Hopper, Girlie show, 1941
collezione privata
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LISEL MUELLER
UN NUDO DI EDWARD HOPPER
per Margaret Gaul
La luce
mi asciuga di quel che potrei essere,
il sogno di un uomo
caldo e morbido;
o di un pittore -
i seni intime colombe,
le braccia delicatamente curvate
da un mite mezzogiorno.
Io sono
vene azzurre, una cicatrice,
una chiazza di cellule color lavanda,
cosce e spalle usate;
i miei polpacci
sono scarsi come le guance,
i miei fianchi non rotondi
piccoli, scintillanti cuscini:
ma questo corpo
è la mia casa, la mia infanzia
vi è sepolta dentro, il mio sonno
vi sorge e vi tramonta,
il desiderio
vi si è innalzato e sottile l'ha indossato
tra queste ossa -
io vivo qui
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